LA FINANZA DI PROGETTO NEL P.O.R. CAMPANIA E
NEL COMPLEMENTO DI PROGRAMMAZIONE


La regione Campania ha considerato la finanza di progetto come uno strumento indispensabile per lo sviluppo del territorio. Non a caso essa è contemplata in più misure del POR 2000-2006, in alcune in maniera esplicita, in altre evidenziandone la necessità della diffusione nell'analisi strategica delle opportunità di sviluppo del territorio, in altre ancora nell'ambito dei criteri di priorità che guidano la scelta delle iniziative finanziabili della misura specifica.

La verifica delle opportunità di attivare alcune misure del POR attraverso la finanza di progetto deve essere eseguita in stretta relazione con quanto premesso, verificando, cioè, l'efficienza e l'efficacia delle azioni proposte. Ciò significa, in primo luogo, fare in modo che si realizzino le premesse a livello ambientale che rendano possibile l'applicazione e la diffusione delle tecniche di finanza di progetto.
In altre parole, facilitare la capacità dell'opera realizzata a produrre flussi di cassa adeguati al livello dell'investimento, in maniera tale da remunerare sufficientemente i capitali privati, salvaguardando contemporaneamente quei caratteri che rendono l'intervento infrastrutturale coerente con le esigenze dello sviluppo locale. Il secondo passo, in questo senso, è quello di intervenire sulle condizioni che determinano il grado di rischiosità del progetto stesso e, infine, stimolare la partecipazione di attori con competenze eccellenti che diffondono tali conoscenze nell'ambito locale di operatività, favorendo così un continuo scambio di esperienze.

Tra i diversi Assi di intervento del POR Campania, di seguito, si richiamano brevemente quelli che prevedono la possibilità di coinvolgere il capitale e gli operatori privati attraverso la finanza di progetto, evidenziando in particolare le specifiche misure interessate.

Asse I - Risorse naturali

Sicuramente la finanza di progetto trova nell'Asse I "Risorse naturali" il suo ambito di applicazione ideale.
La frammentaria conoscenza dello stato delle risorse naturali, una scarna percezione del patrimonio ambientale come risorsa rilevante per lo sviluppo, la fragilità degli organismi pubblici deputati al governo dell'ambiente e del territorio, i gravi ritardi nell'implementazione delle normative di settore e la carenza di strumenti di pianificazione e programmazione hanno determinato, più volte, il ricorso a strumenti "straordinari" per affrontare il continuo stato di emergenza. Pur a fronte di considerevoli risorse finanziarie già stanziate nei periodi di programmazione precedenti, il persistere di questo stato ha ostacolato l'avvio di soluzioni per le problematiche ambientali e per uno sviluppo economico e sociale che faccia leva sulle risorse ambientali e naturali di cui la regione è ricca. Per questo l'obiettivo di tale asse è quello di ottimizzare gli usi e migliorare il governo delle risorse, al fine di garantire la conservazione e la riproduzione delle stesse nel lungo periodo, il loro corretto utilizzo e sfruttamento, riducendo le pressioni negative sull'ambiente.

La partecipazione dei capitali e degli operatori privati, anche mediante la finanza di progetto, è diretta a promuovere e valorizzare i sistemi locali naturalistici (rete ecologica), a premiare le soluzioni eco-efficienti, a contenere i processi di deterioramento e le loro cause a scala locale e globale, a promuovere le conoscenze ed il controllo sui parametri di riferimento per la gestione e la protezione delle risorse.

Per superare i problemi relativi alle risorse naturali, sono proposti la costruzione di efficienti sistemi di gestione, lo sviluppo di nuove attività e di sistemi produttivi collegati alla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, la sicurezza e la difesa del rischio idrogeologico, sismico e da inquinamento, il potenziamento dei sistemi informativi e di monitoraggio, della ricerca e sviluppo, dell'innovazione tecnologica e della dotazione infrastrutturale. Per quest'ultimo intervento, è richiesto:

  • un adeguamento degli impianti idrici e dei depuratori, dei sistemi di controllo dell'erogazione e della distribuzione;
  • la realizzazione di nuovi impianti per il riutilizzo dell'acqua depurata;
  • l'adeguamento delle strutture di gestione integrata dei rifiuti e di ricerca e sviluppo tecnologico per la bonifica delle aree contaminate.

In particolare, nell'implementazione della strategia di intervento dell'asse I, il ciclo integrato delle acque (contemplato nella misura 1.2) che sarà interessato da un profondo rinnovamento gestionale, prevedendo tra le modalità di intervento la finanza di progetto. Il contesto normativo comunitario e nazionale e le caratteristiche del regime tariffario operante nel settore (nonché la presenza di operatori privati in alcune gestioni regionali) permettono di realizzare condizioni particolarmente favorevoli alla partecipazione dei soggetti concessionari al finanziamento degli interventi. Per questo, nell'ambito della programmazione e della selezione degli interventi, si dovrà tenere conto della presenza e dell'apporto del capitale privato.

Ciò è previsto anche per il sistema regionale di gestione e smaltimento dei rifiuti (misura 1.7), dove la finanza di progetto può contribuire a risolvere la problematica dello smaltimento dei rifiuti industriali, speciali, tossico-nocivi tramite la realizzazione di apposite piattaforme polifunzionali integrate. L'assenza nella Regione di impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti ha determinato nel corso degli anni delle forti diseconomie per le imprese, costrette a rivolgersi all'esterno, al mercato parallelo illegale, che non ha alcuna tutela per l'ambiente.

Strettamente collegata alla misura precedente è quella dei programmi di risanamento delle aree contaminate (misura 1.8). Lo smaltimento abusivo e non adeguato dei rifiuti delle attività industriali, ha generato nella Regione una grande quantità di siti inquinati e aree contaminate di vaste dimensioni. La necessità improrogabile di interventi di bonifica, decontaminazione e rinaturalizzazione, da perseguire insieme alle attività conoscitive di pianificazione e sviluppo delle capacità di controllo della pubblica amministrazione, potrà essere soddisfatta con il coinvolgimento dei capitali privati, anche mediante il ricorso alla finanza di progetto, in particolare per gli interventi di messa in sicurezza, risanamento e recupero delle aree contaminate.

Sempre nell'Asse I, la finanza di progetto viene contemplata in altre due misure.
Per quanto riguarda la difesa del suolo, la misura 1.5 (Miglioramento delle caratteristiche di stabilità e di sicurezza del territorio) prevede la messa in sicurezza dei dissesti di maggiore impatto relativi a centri abitati ed infrastrutture, la conservazione del territorio e la sua prevenzione e l'avviamento degli organismi di bacino. L'obiettivo di creare un'adeguata sicurezza "fisica" della funzione insediativa, produttiva, turistica e infrastrutturale ha comportato l'individuazione di specifici criteri di selezione delle operazioni da finanziare nell'ambito delle azioni della misura. In particolare, uno dei criteri è proprio quello di premiare la capacità di promuovere, nei vari interventi, la finanza di progetto.

Infine, anche nella misura 1.9 (Recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio storico culturale, archeologico, naturale, etnografico e dei centri storici delle aree protette, dei parchi regionali e nazionali) è prevista la possibilità di individuare nella finanza di progetto uno degli strumenti di intervento.


Asse II - Risorse culturali

Le risorse culturali rappresentano senz'altro una delle maggiori attrazioni turistiche della Regione, con potenzialità peraltro non ancora pienamente utilizzate. Il patrimonio regionale di risorse culturali è stato, nel corso degli anni passati, scarsamente protetto e gestito in maniera tale da non promuovere uno sviluppo stabile e sostenibile.

L'asse privilegia i progetti integrati che, attivando il capitale umano e finanziario, permettano di sviluppare e valorizzare le risorse culturali campane. I progetti riguardano un numero contenuto di iniziative, al fine di concretizzare il principio della concentrazione delle risorse su proposte in grado di indurre effetti permanenti sulla struttura economica degli ambiti di riferimento. Ciò significa scegliere quelle azioni che consentano di massimizzare l'impatto positivo sullo sviluppo economico e territoriale, con un'attenzione particolare alla possibilità di attivare la partecipazione del capitale privato in un'ottica di finanza di progetto.

In sostanza, la strategia dell'asse è finalizzata a valorizzare le risorse culturali campane come elemento in grado di determinare lo sviluppo economico e produttivo. Nasce la consapevolezza della necessità di creare condizioni favorevoli per lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali che siano collegate alla valorizzazione del patrimonio culturale, in particolare nel settore artigianato, in quello dei servizi, del recupero, del restauro e del turismo.

È in particolare con riferimento alla misura 2.1 (Promozione e valorizzazione integrata del sistema dei beni culturali) che è prospettata la possibilità dell'utilizzo dei capitali privati tramite operazioni di finanza di progetto, sia per il recupero, riqualificazione, conservazione, valorizzazione del patrimonio storico-culturale, sia per lo sviluppo e realizzazione di servizi multimediali, finalizzati al miglioramento della conoscenza e della fruizione dei beni culturali. Inoltre, nell'ambito della stessa misura, tra le varie azioni sono previste quelle della promozione e diffusione dell'immagine culturale delle Regioni caratterizzate da una serie di attività di analisi e studi, che si concretizzano anche nella determinazione e nell'individuazione specifica dei beni culturali per i quali promuovere la finanza di progetto. Infine, tra i criteri di scelta delle operazioni, si segnala l'importanza data al coinvolgimento del finanziamento privato non solo nella fase di investimento, ma anche in quella relativa alla gestione delle attività di servizio.

Asse IV - Sistemi locali di sviluppo

Il sistema produttivo campano è caratterizzato ancora da diversi elementi di criticità, tra cui si possono elencare la presenza di imprese di piccole dimensioni, i fenomeni di scarsa integrazione, il mancato sviluppo di un qualificato comparto dei servizi alla produzione, la presenza di una dotazione infrastrutturale che è quasi sempre inadeguata sotto il profilo della qualità e della manutenzione, le diseconomie generate da uno sviluppo disordinato delle città e dei territori, la presenza di spazi localizzativi e aree dismesse in attesa di riqualificazione.
In particolare, il tema delle aree industriali dismesse localizzate all'interno dei territori urbani e metropolitani prospetta un'azione di recupero anche attraverso la partecipazione del capitale privato.

Lo sviluppo dei sistemi locali produttivi e turistici ha un ruolo centrale nella strategia complessiva del programma regionale. In particolare, la strategia dell'asse "Sistemi locali di sviluppo" presenta un costante riferimento al territorio, che viene considerato non solo come ambito di localizzazione delle imprese e contesto di interazione tra fattori della produzione ma, altresì, come risorsa per lo sviluppo e come punto di accumulazione di competenze ed abilità "relazionali", che si sedimentano nei sistemi locali.

Nell'ambito di tale asse, la misura 4.1 (Funzionalizzazione, qualificazione e potenziamento della dotazione infrastrutturale dei sistemi locali di sviluppo) prevede sia la riqualificazione, il completamento e potenziamento delle aree di insediamento produttivo (infrastrutture a rete, centri di servizio, infrastrutture di collegamento, reti energetiche interne, ecc) che la rifunzionalizzazione di aree industriali dimesse con interventi di infrastrutturazione di sostegno ai processi di delocalizzazione produttiva. Nella descrizione della strategia di sviluppo, si richiama la possibilità di coinvolgere capitali privati per l'infrastrutturazione delle aree industriali dismesse.

La misura 4.6 (Infrastrutture e strutture complementari allo sviluppo dei sistemi turistici locali e degli itinerari turistici) prevede con maggiore intensità il coinvolgimento del capitale privato nella realizzazione delle componenti infrastrutturali dei progetti integrati. La presenza e l'entità del capitale privato impegnato attraverso la finanza di progetto sarà anche elemento prioritario per la valutazione delle proposte.

Asse V - Città

L'analisi del sistema urbano della Campania ha palesato la necessità di una strategia di sviluppo destinata a migliorare l'articolazione delle funzioni urbane, a rafforzare le potenzialità dei centri cittadini e la competitività del sistema regionale, a migliorare la qualità della città e rafforzare il suo capitale sociale tramite l'offerta di servizi assistenziali per le fasce più deboli ed emarginate. In particolare, le linee direttrici fondamentali sono rivolte:

  • alla progettazione e realizzazione di iniziative per favorire la localizzazione ed il rafforzamento di funzioni avanzate e innovative nell'area di Napoli e negli altri capoluoghi di provincia;
  • alla promozione di iniziative di cooperazione (reti) di centri minori per una migliore articolazione dell'offerta e alla gestione dei servizi alle imprese ed alle persone;
  • al rafforzamento del marketing urbano.

Tali azioni possono essere realizzate mediante interventi di promozione delle opportunità, ma anche mediante attrazione dei finanziamenti privati. In relazione a quest'ultima possibilità, viene promosso il coinvolgimento del capitale privato mediante la finanza di progetto per tutte le azioni in cui si struttura la misura 5.1 (Programmi di recupero e sviluppo urbano).

Asse VI - Reti e nodi di servizio

La strategia di sviluppo dell'asse ha evidenziato la necessità dell'integrazione fisica e funzionale delle reti di trasporto, sia nazionali che locali. In particolare, per l'attuazione dell'asse si tenderà a sviluppare ulteriormente il coinvolgimento degli operatori e dei capitali privati nel finanziamento degli interventi infrastrutturali, assecondando le esperienze positive già realizzate nei comparti dell'intermodalità e delle ferrovie ed ampliandole ad altri comparti, quali la portualità, i sistemi di trasporto urbano, ecc.
Il prevalente contenuto orizzontale delle iniziative dell'asse fa sì che la strategia presenti un forte carattere di trasversalità rispetto alle linee di intervento di altri assi (in particolare: città e sistemi locali di sviluppo).

La finanza di progetto viene promossa in tutte le linee di intervento della misura 6.1 (Sistema regionale integrato dei trasporti) in cui si rende possibile il recupero dell'economicità di gestione degli interventi per la mobilità. Tra i criteri di scelta delle operazioni da finanziare acquista un ruolo fondamentale la capacità di attrarre capitali privati.


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