OSSERVATORIO PREZZI
REGIONE CAMPANIA
TARIFFA REGIONE
CAMPANIA
EDIZIONE 2006
RELAZIONE
L’osservatorio prezzi, insediatosi nel gennaio
L’indagine è stata eseguita sia a carattere nazionale che locale.
( Dati rilevati dall’Autorità di Vigilanza:
Ministro Infrastrutture e Trasporti oltre L’ufficio Osservatorio Appalti e ANC)
Le indagini e gli studi effettuati dal gruppo di lavoro, condotti anche
attraverso l’esame di documenti e studi predisposti dall’Autorità per
- è la regione più importante in Italia meridionale per il numero di appalti banditi ed aggiudicati;
- è al settimo posto nella lista delle regioni che insieme rappresentano il 50% del monte appalti italiano;
- il 57% degli appalti riguardano lavori gestiti dai Comuni;
- è la regione dove si riscontra il maggior ribasso in materia di gare d’appalto;
- è la regione dove hanno sede il maggior numero di imprese in possesso di qualificazione SOA.
Inoltre le imprese campane operano sull’intero territorio nazionale.
L’Autorità per
E’ da notare che ribassi diffusamente “eccessivi” indeboliscono anche il rimedio, dall’esclusione delle offerte anomale.
L’istituto delle c.d. “offerte anomale” si fonda sulla ratio di garantire alle Amministrazioni pubbliche che le offerte presentate dai concorrenti ammessi a partecipare alle gare per l’affidamento di appalti pubblici risultino attendibili o affidabili sotto il profilo economico, al fine di accertare che le stesse non siano state presentate esclusivamente allo scopo di ottenere l’aggiudicazione dell’affidamento, senza garantire all’appaltatore una sufficiente remunerazione.
L’istituto in esame è dunque sostanzialmente preordinato ad assicurare che l’offerta di ciascun partecipante risulti proporzionata sotto il profilo economico, in quanto dovrà tenere conto da una parte dei costi, dei rischi e degli oneri che sono a carico dell’appaltatore (come, ad esempio, prezzi dei macchinari e della mano d’opera, tempo di impiego dei macchinari e della mano d’opera, quantità dei materiali da impiegare, eventi straordinari, ecc.), e dall’altra parte dell’utile che l’impresa deve necessariamente ricavare dall’esecuzione dell’appalto (il guadagno).
Nel dettare la disciplina dell’istituto, il Legislatore Comunitario ha preso atto della circostanza che prezzi particolarmente bassi possano essere offerti in ragione di alcune condizioni particolari, attinenti a determinate peculiarità dell’offerta ovvero ad economie di scala che l’impresa è in grado di realizzare (come, ad esempio, l’utilizzo di particolari macchinari e sistemi produttivi e via dicendo). Quando si fa riferimento ad economie di scala si fa riferimento non solo ad economie rispetto ai prezzi di mercato, ma anche alla possibilità per l’impresa di ridurre i tempi di impiego dei fattori produttivi che, come è noto, concorrono a determinare il costo della produzione, quali i tempi di impiego della mano d’opera, di utilizzo dei macchinari, quantità dei materiali, etc.-.
E’ stato dunque affermato che il prezzo apparentemente troppo basso non necessariamente implica l’anomalia dell’offerta e l’Amministrazione pubblica è vincolata a chiedere all’impresa gli elementi che possano giustificare il prezzo presentato.
I principi desumibili dalla Dir. 93/37/UE in materia di aggiudicazione di appalti pubblici di lavori, nonché quelli sanciti dalla Giurisprudenza più recente, sono stati riportati in modo estremamente preciso nella Circolare 1.3.2002, n. 3945 del Min. per le Politiche Comunitarie (in G.U.R.I., 3.5.2002, n. 102) che ha chiarito:
1) obbligo per le stazioni appaltanti, dopo aver preso conoscenza di tutte le offerte e prima di procedere all’aggiudicazione dell’appalto, di chiedere per iscritto alle imprese precisazioni sugli elementi delle offerte sospette di anomalia;
2) obbligo per le stazioni appaltanti, nel
sub-procedimento di verifica, di verificare la composizione dell’offerta
tenendo conto delle giustificazioni fornite;
3) conseguente divieto per le stazioni appaltanti di escludere un’offerta sulla base delle sole giustificazioni preventive di cui all’art. 21, co. 1-bis, l. 109/94;
4) obbligo per le stazioni appaltanti di consentire alle imprese la presentazione di giustificazioni relative anche ad elementi i cui valori minimi siano stabiliti da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative, ovvero i cui valori minimi siano rilevabili da dati ufficiali (con conseguente obbligo di disapplicazione della disposizione contenuta nel menzionato art. 21, co. 1-bis, l. 109/94);
5) obbligo
per le stazioni appaltanti di adottare una decisione motivata circa
l’accoglimento o il rigetto di tali offerte.
La verifica di cui innanzi che tende, come detto, ad accertare caso per caso la serietà delle offerte collocatesi al di sopra della soglia di anomalia risulta in Campania indebolita da ribassi eccessivi che come è evidente comportano un innalzamento della soglia di anomalia. La soglia di anomalia, secondo la vigente legislazione, va determinata, infatti, sulla base dei ribassi medi offerti dai concorrenti nella singola gara. Appare pertanto opportuno suggerire ai Comuni e agli altri enti aggiudicatori di svolgere con particolare attenzione la verifica dell’anomalia nelle singole gare.
Ulteriore motivo che, a parere del gruppo di lavoro, ha condotto a ribassi eccessivamente elevati e che determina la difficoltà per le stazioni appaltanti di verificare, in concreto, l’attendibilità e la serietà delle singole offerte è stata la mancanza, sino a tempi recenti, di una tariffa coerente con i prezzi di mercato. La precedente tariffa regionale, invero, risale al 1990 e, secondo quanto evidenziato dall’Autorità sulla Vigilanza per i Lavori Pubblici, “molteplici enti hanno utilizzato, all’interno dei diversi uffici, tariffe diverse”.
La seconda parte dell’indagine ha riguardato il riscontro sull’applicazione e l’applicabilità della Nuova Tariffa della Regione Campania sul territorio.
Si sono tenute numerose riunioni con rappresentanti degli enti pubblici e delle altre stazioni appaltanti operanti sul territorio regionale al fine di verificare quali enti hanno, in concreto, applicato, ovvero stanno applicando, la nuova tariffa e quali problematiche sono sorte in conseguenza a seguito della sua applicazione.
Le riunioni alle quali si fa riferimento hanno evidenziato la necessità di integrare ulteriormente la tariffa includendovi lavorazioni specifiche proprie di alcuni enti quali l’I.A.C.P. (Istituto Autonomo Case Popolari), Beni Culturali, Aziende Sanitarie Locali. E’ emersa, inoltre, la necessità di prevedere, nell’ambito della tariffa, prezzi per interventi di manutenzione.
Al fine di verificare l’applicazione, in concreto, della nuova tariffa e le problematiche poste dalla stessa, il gruppo di lavoro ha predisposto una pagina web, dove l’utente può intervenire interattivamente per la consultazione della banca dati e per la formulazione di schede e di osservazioni.
Sono state inoltre predisposte tre schede tipo:
a) una per gli enti pubblici;
b) una per i privati;
c) una per soggetti che a vario titolo possono consultare o usufruire di informazioni.
E’ opinione comune che solo attraverso l’applicazione, in sede di progettazione di opere pubbliche, di prezzi omogenei ed aderenti al mercato, le stazioni appaltanti possono svolgere una effettiva verifica sulla congruità del ribasso e sull’attendibilità e serietà delle offerte.
E’ noto che offerte eccessivamente basse, anche se superano la verifica dell’anomalia, spesso hanno determinato, notevoli contenziosi con aggravio di spesa a carico dell’ente pubblico e rallentamenti nell’esecuzione dei lavori.
Nell’ambito del programma di lavoro svolto e di quello che ci si propone di svolgere si segnala:
1) la cooperazione prestata ai tecnici dell’Assessorato all’Ambiente, che ha portato alla formulazione di un’apposita tariffa per i lavori di gestione e smaltimento di sostanze tossiche;
2)
La partecipazione ai tavoli di studio proposti da ITACA (ISTITUTO PER L'INNOVAZIONE E TRASPARENZA DEGLI
APPALTI E
3) La fattiva collaborazione con quanti hanno formulano domande, quesiti e proposte (anno 2004 - giugno 2005 circa 300 utenti ).
PREZZARIO 2006
Il prezzario edizione 2006 è di fatto l’ampliamento e l’aggiornamento della precedente edizione.
Sono state recepite tutte le segnalazioni ricevute sia da Enti che da Privati.
Il data base è stato totalmente inserito in un sistema informatico che ha di fatto annullato tutti gli errori di calcolo, conversione lire/euro( l’edizione di base era redatta il Lire) e di arrotondamenti. Inoltre la gestione integrata dei dati consente un rapido aggiornamento e ricerca.
I lavori per la nuova edizione sono iniziati nel mese di Febbraio 2005 e terminati il 10 Dicembre 2005.
La nuova versione è stata elaborata sulla base degli intervenuti disposti oltre ad aggiornamenti normativi che in molti casi ha generato la totale reiscrizione e ricalcalo dei dati di base ( es: Norma UNI EN 805e EN 12201/2004).
Sono stati riorganizzati i singoli capitoli per “famiglie di attività simili” ed è stata applicata la metodologia di divisione strutturata che consente:
E’ stata eseguita un’attenta ricerca di mercato, sono stati rilevati i prezzi medi con rilevi diretti e con la collaborazione di enti, aziende ed imprese.
Lo sviluppo di nuove tecnologie oltre che specifiche richieste, hanno determinato l’ampliamento della la banca dati con circa 900 articoli nuovi.
E’stato aggiunto un capitolo per i pannelli fotovoltaici e sono state predisposte le elaborazioni che comporteranno un ampliamento nel settore “Edilizia Ospedaliera e Manutenzione”.
Utilissime sono state le segnalazioni, provenienti da Enti Pubblici, Comuni, ASL ed altri enti presenti sul territorio ( circa 210 nell’anno in corso) che hanno consentito di migliorare le specifiche di alcune categorie di lavoro.
In alcuni casi lavorazioni composte sono state scorporate, allargando il “ventaglio di applicabilità” .
La nuova edizione del Prezzario ha una veste grafica che dovrebbe consentire una facile ricerca e leggibilità.
Si auspica di ricevere ulteriori proposte e suggerimenti che aiuteranno a proseguire lungo il cammino tracciato.
Ringraziamenti per quanti hanno collaborato e …continueranno a farlo.
Per chiarimenti, contatti e suggerimenti: oss.prezzi@regione.campania.it
Relazione redatta dai componenti del
gruppo di lavoro dell’Ufficio Osservatorio Prezzi della Regione Campania
coordinati dell’ing. Luigi Viggiano – Dirigente Settore Osservatorio Prezzi.
Il gruppo di lavoro è composto da:
Geom. Michele Vernese – Genio Civile Napoli
(Coordinatore);
Geom. Cosimo Ecravino – Genio Civile Benevento;
Geom. Vincenzo Sarno – Genio Civile Avellino;
Geom. Giovanni Pazzariello – Genio Civile Ariano Irpino;
Geom. Vincenzo Sada – Genio Civile Salerno;
Geom. Vincenzo Zara
– Genio Civile Caserta;
Geom. Paolo Corvino - Funzionario Ufficio Osservatorio
Prezzi;
Ing. Carmine Basile –Consulente in materia di appalti
pubblici;
Geom. Luigi Grosso – Consulente in materia di mercato,
calcolo e analisi;
Avv. Paolo Vosa – Consulente in materia di diritto
amministrativo.